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Soap Opera - Conferenza stampa con Alessandro Genovesi e il cast

16/10/2014 | Interviste |
Soap Opera - Conferenza stampa con Alessandro Genovesi e il cast

Il film d’apertura della nona edizione del Festival del Film di Roma, Soap Opera di Alessandro Genovesi è stato presentato questa mattina alla stampa (accolto da tiepidi applausi) in attesa della proiezione ufficiale di questa sera.
La commedia surreale gira attorno al bizzarro teatrino di una palazzina di una non precisata località italiana, in un’epoca non chiara. Mentre la neve cade copiosa, si intrecciano le storie di un gruppo di inquilini piuttosto strampalato, personaggi unici e un po’ surreali che si ritrovano attorno al cadavere di un vicino di casa suicida.

Il cast al completo (Fabio De Luigi, Cristiana Capotondi, Chiara Francini, Diego Abatantuono, Ricky Memphis, Ale e Franz, Elisa Sednaoui) e il regista Alessandro Genovesi (insieme ai produttori del film) hanno incontrato la stampa per raccontare qualcosa in più su Soap Opera.
 

Il film uscirà nelle sale il 23 ottobre in circa 450 copie distribuite da Medusa.

La prima domanda è per Alessandro Genovesi. Come è nata l’idea del film?
Alessandro Genovesi: “Il film nasce da un copione che avevo scritto per il teatro diversi anni fa. Soap Opera era stata pensata infatti come miniserie a episodi per il teatro. Una puntata a settimana. Il lavoro non è mai stato rappresentato ma sette anni fa sono stati acquistati i diritti per il cinema insieme a quelli dell’altra mia pièce, Happy Family. E quindi ora è diventato finalmente anche un film. Naturalmente la sceneggiatura è stata riscritta adattandola per il cinema. Si tratta comunque di un progetto personale a cui tengo molto. Mi sento poi di allargarlo anche agli attori perché ognuno di loro ha fatto il proprio”.

E’ un film raccontato in modo particolare, pensi che il pubblico sarà pronto?
Alessandro Genovesi: “Si, è un film semplice che ha l’amore come argomento principale. Molto è stato fatto dagli attori: io ci tenevo che avessero una recitazione realistica nel contesto del tutto finto della scenografia perché serviva a dare verità a un modo ovattato e di fiction”.

Oggi in sala alcuni si sono divertiti, altri hanno fischiato. Hai messo in conto il coraggio?
Alessandro Genovesi: “Il coraggio fa parte del mio lavoro. Ad ogni modo sono onorato di essere qui, ma sono stato invitato a presentare il mio film”.

Che tipo di cinema ti piace?
Alessandro Genovesi: “Mi piace molto il cinema anglosassone. Mi piace molto Wes Anderson, mi piace perché ha inventato un modo nuovo di raccontare storie, e se c’è una similitudine tra i suoi film e il mio è quella di inserire un cast di star in un mondo bizzarro e inventato”.

Una domanda d’obbligo per Fabio De Luigi e Diego Abatantuono. Il regista vi ha lasciato a briglie sciolte?
Diego Abatantuono: “Sono uscite fuori diverse idee durante le prove ma poi quando abbiamo girato c’è stata grande concentrazione rispetto per quello che Alessandro aveva deciso, proprio perché nelle scene corali è più difficile essere precisi”.

Fabio De Luigi: “Comunque ci sono dei dialoghi sui quali noi attori, d’istinto, abbiamo provato a renderli nostri. D’altra parte, se scegli un cast che mette insieme dei volti comici, abituati a lavorare d’istinto, è un peccato poi tenerli a briglia legata”.

Una domanda per Chiara Francini. La tua battuta “Non sono io ad essere brava, sono le altre ad essere cagne”, era studiata o no?
Chiara Francini: “No, era presente naturalmente nella sceneggiatura”.

Una domanda per Cristiana Capotondi. Che ne pensi di questo film?
Cristiana Capotondi: “Questo è il mio terzo film con la coppia Genovesi-De Luigi e penso che sia un film ‘rotondo’, ricco d’ironia, che si lascia andare a guizzi divertenti, abitato da un’intelligenza sagace e da una comicità sempre garbata”.

Una domanda per Elisa Sednaoui. Cosa pensi dei tre ruoli femminili di questo film?
Elisa Sednaoui: “Alessandro è riuscito con questi tre ruoli a raccontare tre tipi diversi di donne. Anche se è un regista uomo, il suo film ha una forte sensibilità femminile”.

Un’altra domanda per Genovesi. Tutti i set del film sono completamente ricostruiti in studio a Cinecittà….
Alessandro Genovesi: “Si, esatto. Per me il cinema è un mondo che non c’è, è come una terra fantastica in cui posso allontanarmi da una realtà che al giorno d’oggi non mi piace per nulla. Per questo film la finzione degli interni e degli esterni è così palese, esibita, nel suo contrasto tra un fuori così freddo, con quella neve artificiale, e gli appartamenti del condominio che volevo fossero accoglienti, caldi. L’unico aspetto che tengo a mantenere realistico e naturale è la recitazione degli attori!”.

Elena Bartoni

 


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